L’ex Cerignola ha detto sì al presidente D’Andrea: «Convinta dall’ambizione del progetto»
Forza, classe, esperienza, grinta da vendere ed energia allo stato puro. È pronta ad infiammare gli appassionati salernitani l’opposto Maria Grazia Simeone, secondo volto nuovo della Salerno Guiscards. Questo messo a segno dal sodalizio del presidente D’Andrea è un vero e proprio colpo da novanta. Vestirà la maglia delle foxes una giocatrice davvero in grado di fare la differenza come dimostrato in carriera con le maglie, tra le altre di Castellammare, Pozzuoli e ultima Cerignola, con cui l’anno scorso ha disputato il campionato di Serie B2 da protagonista. Una trascinatrice, una giocatrice di alto livello che consentirà alla squadra guidata da coach Cacace di effettuare un salto di qualità importante: «Sono molteplici i fattori che mi hanno convinto ad accettare il progetto – ha dichiarato il nuovo opposto della Salerno Guiscards – innanzitutto, il fattore umano della società che sin da subito si è mostrata come una grande famiglia e questo per me è fondamentale per stare bene e sentirmi sempre un po’ a casa anche stando fuori. Non di meno mi ha convinto l’ambizione del loro progetto e la determinazione con cui quest’estate hanno lavorato per realizzarlo. Ho avvertito sin da subito la passione e la voglia di fare bene». Alla vigilia di una stagione storica per la Salerno Guiscards, al primo campionato di Serie B2, logico parlare di obiettivi: «Con la società e il mister ci siamo detti di voler divertirci. Siamo una neopromossa che ovviamente punta alla salvezza come obiettivo di partenza ma, per la qualità della rosa che sta nascendo, possiamo toglierci anche qualche soddisfazione in più. Il campionato è sicuramente tosto ma forse non avere l’obbligo di essere la favorita ci può dare la serenità per arrivare comunque in alto. Questo è sicuramente il mio obiettivo personale ma credo sia condiviso da tutta la famiglia Guiscards». Una famiglia che avrà l’onore di rappresentare la città di Salerno in un campionato nazionale dopo dieci anni: «Da campana è sicuramente un orgoglio avere il maggior numero di squadre della nostra regione in un campionato nazionale, perché significa che si lavora bene a livello strutturale e che la pallavolo cresce nella mia terra e non c’è emozione più bella di vedere il proprio territorio crescere. D’altro canto, sento la responsabilità di ricambiare la fiducia datami dalla società. So bene di essere stata la prima scelta per loro insieme a Federica Battaglia quindi ci tengo a fare bene e, devo ammettere, le responsabilità mi danno solo più carica. Che campionato sarà? Il nostro girone si prospetta spettacolare da un lato e tosto dall’altro. Abbiamo la Puglia che è una regione storicamente forte per la pallavolo e ogni anno porta sui campi un livello altissimo. Ci aspettano partite con lunghe trasferte e avversarie di tutto rispetto. Tra le formazioni più blasonate ci sono Cerignola, la squadra dove ho giocato lo scorso anno, Altamura e Castellaneta ma le altre non sono da meno. In Campania abbiamo Matese che punta al salto di categoria. Poi Isernia e le pescaresi non sono certo da sottovalutare». Così Simeone, classe 1997, si presenta ai tifosi della Salerno Guiscards: «Sono diventata un opposto. Di solito il mio ruolo prevede di eccellere solo nell’attacco ma sono ormai quattro, cinque anni che mi ritrovo anche a ricevere. Sicuramente non eccello tecnicamente in questo fondamentale, è più una questione di “sentimento”, come piace dire a me. Cioè, sapendo di non eccellere tecnicamente, ci vado mentalmente molto serena e la testa è fondamentale per non subire la ricezione ma aggredirla. In fondo, nessuno si aspetta da me che la ricezione sia perfetta quindi quando succede è tutto di guadagnato. Mi diverto molto anche in difesa, è un fondamentale che mi stimola molto. Solitamente la mia zona di campo è quella un po’ più bersagliata dagli attacchi avversari e mi piace non dar loro vita facile. Per quanto riguarda l’attacco cerco di spaziare tra “l’intelligenza” e “l’ignoranza” che invece contraddistingue il mio ruolo. Ci sono momenti in cui cerco di trovare il buco in mezzo al campo ed altri dove vedo rosso e tiro a tutto braccio. Dipende da determinati stati d’animo o momenti della partita. Ai tifosi mi sento di promettere che se ci seguiranno durante il corso dell’anno non si annoieranno. A me piace molto il calore del pubblico e mi piace molto gioire con i tifosi dopo ogni punto. Mi piace perché mi consente di entrare in trance agonistica, ho bisogno di loro per divertirmi a pieno. Spero di invogliarli a venire in palestra e di conquistarli con le mie compagne facendo una bella pallavolo. Poi è una grande gioia quando i bimbi e le bimbe si appassionano e ti prendono come esempio». Infine, una curiosità sul numero di maglia: «Ho scelto il 10 perché è un numero che mi accompagna dalle giovanili, non sempre ho potuto averlo ma è sicuramente il mio preferito. Il primo anno che l’ho indossato, feci un salvataggio di piede durante una partita, persi la scarpa ma l’azione andò avanti. Da lì una mamma di una mia compagna mi chiamò “Dieguita” e ricordo con affetto quell’episodio. Poi da piccola mi piaceva molto anche il calcio e l’accostamento a Maradona non mi dispiacque per niente. Fare salvataggio di piede è tutt’ora una cosa che ogni tanto provo a fare perché mi piacciono i recuperi impossibili. Prima di ogni allenamento o partita mi rilasso e mi concentro col pallone, facendo qualche palleggio di testa e di piede oppure qualche tiro a canestro. È un momento di gioco che mi ricorda quanto mi diverto con un pallone e mi fa entrare in campo con un altro spirito». Davvero soddisfatto di questa operazione di mercato il presidente della Salerno Guiscards, Pino D’Andrea: «Di Maria Grazia, oltre che l’aspetto tecnico, mi ha colpito la determinazione con la quale ha accettato di far parte del nostro progetto. Questo atteggiamento, soprattutto per una società neopromossa, rappresenta un grande attestato di stima, considerando soprattutto che parliamo di un’atleta di ottimo profilo per la categoria. Probabilmente significa anche che in questi anni abbiamo lavorato bene, ragion per cui tocca a noi alzare l’asticella e dimostrare che meritiamo di dire la nostra in un campionato nazionale».