Una dignitosa e gagliarda Salerno Guiscards china il capo nella trasferta di San Cipriano Picentino e lascia l’intera posta in palio alla Domenico Vassallo.
La prima sconfitta stagionale coincide con la migliore partita disputata sin qui dalla compagine salernitana. Il risultato di 1-0, maturato a dieci minuti dal termine grazie alla marcatura di Citro, impartisce l’ennesima, dura lezione agli uomini di mister Domenico Amendola, parsi decisamente superiori rispetto agli avversari per gran parte del match ma troppo leggeri sotto porta. La versione boskoviana del “Chi non segna, non vince” appare perfetta per sintetizzare i novanta minuti della campagna picentina dei foxes: la ruota della fortuna sembra proprio non girare sulla casella della società cara al presidente Pino D’Andrea.
Dopo i due pari conquistati nelle prime uscite stagionali, lo stop rimediato in terra picentina ha rappresentato un colpo difficile da digerire. L’allenatore dei foxes Amendola fornisce la sua disamina del match con la Domenico Vassallo: «Possiamo dire che sia noi che la buona sorte abbiamo regalato la vittoria ai nostri avversari – ha affermato il tecnico salernitano –, ma la strada intrapresa è quella giusta. Questa partita ci lascia il compito di dover migliorare il lavoro in fase offensiva». Un’ottima prestazione e la dedizione totale dei calciatori chiamati in causa non sono bastati a portare a casa la tanto attesa prima vittoria, e il mister salernitano snocciola le sue impressioni su quali saranno le prossime manovre in casa Guiscards: «L’impegno è stato massimale, ma evidentemente non è bastato. Dobbiamo creare più densità nell’area di rigore per sopperire alle mancanze della manovra offensiva. Per essere più concreti, dalla prossima partita potremmo apportare diverse modifiche». I progressi settimanali e la padronanza di gioco mostrata nelle prime gare dell’anno dovranno adesso permettere alla compagine salernitana di dare una sterzata alla stagione. La testa è già rivolta al prossimo impegno casalingo con la Polisportiva Etruria, in vista del quale mister Amendola ammette di non disdegnare l’idea di dar vita a delle novità nell’impostazione tattica: «Che la squadra stia migliorando è un dato di fatto, ma non posso essere soddisfatto se alla prestazione non seguono i risultati. Il modulo su cui lavoriamo da sempre è funzionale e ci regala ampie garanzie, ma sto studiando l’applicazione anche di altre strategie tattiche, in modo da dare alla squadra una versione camaleontica e imprevedibile».
L’esterno Alfonso Sabia, stantuffo inesauribile e moto perpetuo in costante crescita dalla passata stagione, rappresenta una delle note più liete anche in questa primissima parte di campionato. Nelle sue parole traspare tutto il rammarico per il mancato blitz di San Cipriano: «Sono molto dispiaciuto per i risultati che abbiamo ottenuto finora. Preferisco non parlare di sfortuna o altre storie – chiarisce l’esterno dei foxes –, anche perché eravamo chiaramente padroni della partita con il Domenico Vassallo e avevamo l’obbligo di portare a casa un risultato positivo. Le occasioni che produciamo devono essere finalizzate meglio e devono permetterci di chiudere le partite anticipatamente». Quando si entra nel merito del match, Alfonso fornisce la sua indicazione su quali siano, al momento, i limiti della squadra: «Ci manca convinzione, quella consapevolezza di fare nostra la partita. Creiamo tanto, ma pecchiamo di cattiveria sotto porta e nei singoli episodi. Dobbiamo assumerci tutti delle responsabilità per ripagare gli sforzi che la nostra società compie quotidianamente. Abbiamo un conto da saldare anche con il mister: la sua fiducia e la sua dedizione devono spronarci a fare sempre meglio». Numeri da centometrista e resistenza da vendere per l’esterno utilizzabile su entrambe le corsie di centrocampo. L’intuizione dell’allenatore Amendola, che lo ha spostato da seconda punta a padrone della fascia, lo ha portato ad essere uno dei punti fermi dell’undici titolare. Ma Sabia è convinto di poter ancora migliorare: «Sono molto esigente con me stesso e so che posso fare molto di più. La mia qualità principale è la corsa, creare superiorità numerica e per troppo altruismo, forse, retrocedo anche troppo. Sono sempre a disposizione del mister e della squadra, voglio continuare a crescere e migliorare».