Diciamocela tutta: chi avrebbe mai pronosticato, un mese e mezzo fa, la Salerno Guiscards uscire vittoriosa dallo scontro in terra straniera con la capolista Polisportiva Etruria? Probabilmente neppure il più ottimista e fiducioso tra i tesserati avrebbe lontanamente sperato tanto. Soprattutto se si pensa che, quarantacinque giorni orsono, si discuteva del rovinoso harakiri casalingo dei foxes con l’Arechi Calcio, compagine relegata nei bassifondi della graduatoria. Una sconfitta che rappresentava, senza onor di smentita, il punto più basso toccato dal team calcio della Polisportiva salernitana nella stagione corrente.
Ma tornando a quello che era l’incipit di questo editoriale, sovviene in mente al sottoscritto una sola persona che, forse, sarebbe stata in grado di sconfessare il pessimismo generale di due mesi fa e professarsi fiducioso anche per quella che sarebbe stata una delle partite più difficili dell’anno: l’allenatore dei Guiscards Domenico Amendola. Eh si, proprio lui. Ho avuto periodicamente la possibilità di confrontarmi con mister Amendola nel corso di questi due anni vissuti a difesa della stessa bandiera. Quel che più mi ha perennemente stupito del professionale e preparato tecnico salernitano è sempre stata la sua onda positiva, il suo ottimismo, quel credere fermamente nella causa, anche quando le acque si agitavano più del previsto e la tempesta sembrava non concedere tregua.
Un po’ di tempo fa ci intrattenemmo davanti a un caffè per scambiare due chiacchiere, come si è solito fare più tra due amici che tra un allenatore e un calciatore. La squadra era reduce dalla immeritata sconfitta con il Vietriraito, ma egli mi confidava impassibilmente: «Fidati di me, sono convinto che questa squadra spiccherà il volo». E se andiamo ad analizzare calcoli e statistiche, la Salerno Guiscards ha iniziato a volare per davvero: cinque vittorie conquistate nelle ultime sei giornate di campionato per un totale di quindici punti su diciotto disponibili; ventitre reti realizzate che raccontano di una media di quasi quattro marcature a gara nel periodo di riferimento; un reparto arretrato ancor più solido, quarto nella classifica delle migliori difese del torneo; un entusiasmo trascinante sfociato con la festosa serata offerta dalla società lunedì sera. Per questi ed altri tanti motivi, i complimenti più sinceri vanno attribuiti a quel timoniere che, nonostante le acque agitate dei mesi scorsi, ha riportato la nave in porto e proverà a traghettarla verso lidi ancora sconosciuti. Quei lidi che potrebbero rappresentare l’apice del progetto.